“Il Governo regionale e la maggioranza parlamentare in Sicilia non hanno intenzione di risolvere la crisi idrica in maniera radicale e definitiva. Il modus operandi del governo Musumeci continua perfettamente l’opera di distruzione di Crocetta, né più né meno”.
A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri, all’indomani della bocciatura in aula della sua mozione che prevedeva tra l’altro l’utilizzo dei fondi per il Patto per il Sud che rischiano adesso di essere disimpegnati.
“Ciò che è successo ieri – sottolinea Valentina Palmeri – è scandaloso, ma non sorprende perché è in continuità con ciò che è sempre accaduto fino ad oggi, ossia la politica non prende in considerazione soluzioni puntuali e definitive al problema della crisi idrica regionale, le azioni che risolverebbero alla radice il problema dell’acqua nella terra a rischio desertificazione maggiore d’Europa, la Sicilia, ma temporeggia e scherza con il fuoco, anzi con l’acqua in questo caso, dando parere negativo, con una scusa che, tradotto, significava che non ci potevamo sostituire al governo dando soluzioni dettagliate, ovvie e responsabili, ad una mozione che semplicemente mostrava al governo tutte quelle azioni urgenti che in Sicilia dovevano essere attuate decenni fa e sono state sempre rimandate, spesso volutamente, per mantenere un sistema fatto di connivenze politico-mafioso per il controllo delle acque e dei relativi servizi, di sprechi, di pesanti difformità in Sicilia in termini di servizio e di tariffe.
Questo governo è perfetta continuità del passato. Sappiano i siciliani che purtroppo ad oggi non abbiamo visto nessun segnale che dimostrasse discontinuità rispetto al passato. Questo governo, ad oggi, è stato capace di proporre come soluzioni al problema dell’acqua solo i dissalatori, che vanno benissimo nelle aree desertiche e nelle piccole isole, ma che in Sicilia – dove l’acqua potabile, le acque reflue e le acque piovane semplicemente si perdono in mare, le falde si inquinano – possono solo essere soluzioni tampone, non soluzioni definitive, per gli enormi costi energetici”.
Tra gli impegni della mozione della deputata Palmeri, si chiedeva al governo di: rivedere la suddivisione degli ambiti che oggi coincidono con le provincie cosa che non permettere di uniformare il servizio in tutta la Sicilia in termini di servizio, tariffa, infrastrutture idriche. Portare a compimento urgentemente la legge 19/2015, ancora a mare, per poter pianificare al meglio le manutenzioni ordinarie e straordinarie delle reti, e minimizzare le perdite a livelli fisiologici. Prendere in considerazione tutte quelle tecnologie che ci permetterebbero di non buttare più acqua dolce in mare, come il riutilizzo delle acque reflue opportunamente trattate per gli usi irrigui, realizzare un efficiente sistema di recupero delle acque piovane, fare la manutenzione delle dighe, connettendole fra loro ove possibile, ad oggi si butta acqua in mare delle dighe per i mancati collaudi così come i fondi pubblici a questi destinati, ecc.