I deputati Ars Valentina Palmeri e Giampiero Trizzino: “Quella che si prospetterebbe per San Vito Lo Capo è una vera e propria immensa colata di cemento. Un mostro ambientale e socio economico”.
“Altro che porto turistico. Quello che si prospetterebbe per San Vito Lo Capo è una vera e propria immensa speculazione edilizia con migliaia di metri cubi di cemento, parcheggi hotel e piscine con l’avallo della Regione Siciliana. Si tratterebbe di un mostro ambientale e socioeconomico Non è accettabile che prevalga, con il benestare del governo Musumeci, un interesse privato a discapito del paesaggio, del libero godimento del mare e delle attività economiche preesistenti”.
A dichiararlo sono i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars Valentina Palmeri, vice presidente della Commissione Ambiente a Palazzo dei Normanni e Giampiero Trizzino, già presidente della medesima commissione. I parlamentari M5S annunciano barricate per impedire la realizzazione della mega struttura. “Occorre subito precisare – spiegano Palmeri e Trizzino – che si tratta dell’ennesimo tentativo di deturpare la spiaggia e il paesaggio, con colate di cemento che andrebbero a ricoprire una superficie stimata di ben 115 mila metri quadrati, tra area demaniale marittima ed area comunale, ricadenti in zona SIC. Il progetto in questione, promosso dalla società “Marina Bay srl” di Trapani, prevede, oltre al rifacimento e relativo allungamento delle banchine esistenti, anche la costruzione di strutture ricettive quali Hotel, centro benessere, negozi, pontili e tanti altri servizi. Di fatto, però, si vuole privatizzare, ad uso e consumo della sola società, il porto turistico per lungo tempo, con concessione di 48 anni”.
“Al momento – proseguono Palmeri e Trizzino – c’è un porto turistico dove resiste ancora oggi un’attività armatoriale con piccole realtà a conduzione familiare dedita alla pesca, e dove alcune aziende concessionarie sfruttano i mesi della stagione estiva per offrire servizi di ormeggio alle unità di diporto che ogni anno frequentano la bellissima località. Si profila dunque, oltre il danno ambientale e presumibilmente idrogeologico, anche un grave danno socio-economico ai cittadini residenti, cittadini che storicamente vivono grazie all’indotto dato dai servizi turistici da essi forniti. I residenti hanno già raccolto circa 2000 firme contro la realizzazione di tale opera. Sia il Consiglio Comunale che la Giunta hanno espresso la loro opposizione al progetto, non ravvisando elementi di pubblica utilità. Chiediamo quindi all’Assessore al Turismo, ai Beni Culturali e Paesaggistici e all’Assessore al Territorio e Ambiente, di pronunciarsi sulla grave situazione che si sta verificando. Al governo della regione – concludono i deputati – chiediamo di non concedere la valutazione d’impatto ambientale, di schierarsi dalla parte dei cittadini e della fruizione sostenibile del litorale e non dalla parte degli interessi degli speculatori”.