L’eolico rappresenta senza ombra di dubbio una forma di energia alternativa, rinnovabile e pulita. Senza un’adeguata regolamentazione si rischia però, ed è quello che sta succedendo, di ritrovarsi di fronte al rilascio quasi del tutto indisturbato e privo di tutti i controlli prescritti di autorizzazioni per la costruzione degli impianti eolici industriali (superiore ai 20 chilowatt). C’è una legge regionale che disciplina la tutela delle aree caratterizzate da vulnerabilità ambientale. La mappa delle aree idonee e non idonee doveva essere pubblicata già due anni fa ma ciò non è avvenuto. In assenza della mappatura è teoricamente impossibile procedere al rilascio delle autorizzazioni ma questo sembra non preoccupare la Regione. Per questo ho presentato una mozione per chiedere al Governo regionale di procedere a una stringente verifica su autorizzazioni e stato dei lavori per le autorizzazioni rilasciate provvedendo, se necessario, alla loro sospensione. Tra le altre cose la mozione chiede di definire, finalmente, un Piano energetico regionale che incentivi la produzione ‘distribuita’ di energia da fonti rinnovabili piuttosto che impianti di grandi dimensioni, centralizzati e di fonti fossili, appartenenti ad una visione obsoleta e anti-economica. Qui trovate la mozione.
In Sicilia non c’è traccia della mappatura delle aree idonee e non idonee alla realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte eolica industriale (superiore ai 20 chilowatt), nonostante sia prevista dalla legge regionale 29 del 2015, che disciplina la tutela delle aree caratterizzate da vulnerabilità ambientale e valenze ambientali e paesaggistiche. A lanciare l’allarme è la deputata regionale del M5S Valentina Palmeri, che punta il dito contro la mancata pubblicazione della mappa delle aree idonee e non nei siti istituzionali della Regione e il rilascio ‘quasi del tutto indisturbato e privo di tutti i controlli prescritti’ di autorizzazioni per la costruzione degli impianti eolici industriali.
“Questo provvedimento – dice Palmeri, componente della commissione Ambiente dell’Ars – avrebbe dovuto essere pubblicato due anni fa, ma questo non è avvenuto. In questa Regione rileviamo un pressappochismo totale in materia ambientale e una palese violazione delle norme, ovvero, dei controlli amministrativi, e ci chiediamo come si possa, in assenza della mappatura procedere al rilascio delle autorizzazioni senza considerare che questi impianti potrebbero ricadere in aree inidonee con effetti irreversibili sul paesaggio, sui sistemi naturali e sull’ambiente”. “ Per queste ragioni – afferma la parlamentare – ho presentato una mozione per chiedere al Governo regionale di procedere a una stringente verifica su autorizzazioni e stato dei lavori per quelle rilasciate, provvedendo se necessario alla loro sospensione. Al Governo chiedo di spiegare quali sono stati i presupposti di legge, sulla base dei quali si è proceduto ad avviare gli iter da fine maggio di due anni fa ad oggi, dal momento che la dead line fissata dalla legge regionale per approvare e pubblicare sia il decreto attuativo che la mappatura delle aree idonee e non era il 27 maggio 2016”. Palmeri, infine, punta il dito contro” la mancata definizione di un nuovo piano energetico regionale, che incentivi la produzione distribuita di energia” e chiede “verifiche sulla legittimità delle autorizzazioni rilasciate e l’accertamento di eventuali profili di responsabilità in caso di danno erariale”.