Gli ultimi giorni sono stati davvero difficili, non è facile affrontare in modo pacato i problemi quando gli eventi che abbiamo vissuto hanno provocato pure la perdita di vite umane. Ma dobbiamo farlo con maggiore forza, lucidità e impegno, perché dobbiamo lavorare per evitare che si ripetano le tragedie. Dobbiamo affrontare i problemi in maniera lungimirante, piuttosto che in emergenza perenne.
Oggi, in Commissione Ambiente, insieme ai colleghi Nuccio Di Paola, Stefania Campo, Giampiero Trizzino, Giovanni Di Caro e Luigi Sunseri, abbiamo sentito Maurizio Croce, in quanto Delegato alle Funzioni di Commissario Straordinario CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO NELLA REGIONE SICILIANA dal Presidente della Regione Siciliana a novembre del 2016, in merito agli interventi avviati e portati a termine per fronteggiare il dissesto idrogeologico.
La Sicilia è la regione italiana che avrebbe la maggiore dotazione economica a disposizione per interventi sul fronte del dissesto. Attualmente – secondo i dati dell’Agenzia per la coesione territoriale – a disposizione della Sicilia ci sarebbero circa 939 milioni di euro, complessivamente, di questi circa 600 milioni sono quelli del Patto per il Sud. Purtroppo, però, come avevamo già denunciato in aula martedì scorso, oggi abbiamo avuto conferma del fatto che il numero di opere realizzate, a fronte delle 237 inserite nel Patto per il Sud, è di scarsissima rilevanza: in 5 anni di gestione straordinaria sono stati avviati solo a 28 interventi di manutenzione straordinaria di alvei fluviali, di cui 13 sono fermi, secondo Croce, a causa della mancata progettazione da parte del genio civile delle province di EN – CL – TP – SR – RG e 15 – sempre secondo il Commissario di Governo – sono in via di definizione, infine solo 3 sono gli interventi completati.
Tutto questo è inaccettabile, e per questo abbiamo chiesto una rendicontazione puntale di tutte le attività svolte da quando è iniziata la gestione commissariale. Vogliamo sapere quali attività e funzioni sono state svolte, quante consulenze sono state affidate. Un commissario è legittimato ad operare per rimuovere gli ostacoli e realizzare gli interventi in un tempo ragionevole di 6 mesi/1 anno. Invece sono passati 5 anni e siamo fermi al palo. In questi anni sono state sottratte funzioni e compiti ai comuni proprio per velocizzare le procedure, non per rallentarle per come è avvenuto con il Commissario, per garantire una poltrona e il controllo dei fondi a un ex assessore. A questo punto dobbiamo operare per riportare le competenze e le funzioni nuovamente in capo ai comuni e chiedere al ministro dell’ambiente di costituire un task force per sostenere i Comuni per la realizzazione degli interventi.
Oggi, in Commissione Ambiente, insieme ai colleghi Nuccio Di Paola, Stefania Campo, Giampiero Trizzino, Giovanni Di Caro e Luigi Sunseri, abbiamo sentito Maurizio Croce, in quanto Delegato alle Funzioni di Commissario Straordinario CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO NELLA REGIONE SICILIANA dal Presidente della Regione Siciliana a novembre del 2016, in merito agli interventi avviati e portati a termine per fronteggiare il dissesto idrogeologico.
La Sicilia è la regione italiana che avrebbe la maggiore dotazione economica a disposizione per interventi sul fronte del dissesto. Attualmente – secondo i dati dell’Agenzia per la coesione territoriale – a disposizione della Sicilia ci sarebbero circa 939 milioni di euro, complessivamente, di questi circa 600 milioni sono quelli del Patto per il Sud. Purtroppo, però, come avevamo già denunciato in aula martedì scorso, oggi abbiamo avuto conferma del fatto che il numero di opere realizzate, a fronte delle 237 inserite nel Patto per il Sud, è di scarsissima rilevanza: in 5 anni di gestione straordinaria sono stati avviati solo a 28 interventi di manutenzione straordinaria di alvei fluviali, di cui 13 sono fermi, secondo Croce, a causa della mancata progettazione da parte del genio civile delle province di EN – CL – TP – SR – RG e 15 – sempre secondo il Commissario di Governo – sono in via di definizione, infine solo 3 sono gli interventi completati.
Tutto questo è inaccettabile, e per questo abbiamo chiesto una rendicontazione puntale di tutte le attività svolte da quando è iniziata la gestione commissariale. Vogliamo sapere quali attività e funzioni sono state svolte, quante consulenze sono state affidate. Un commissario è legittimato ad operare per rimuovere gli ostacoli e realizzare gli interventi in un tempo ragionevole di 6 mesi/1 anno. Invece sono passati 5 anni e siamo fermi al palo. In questi anni sono state sottratte funzioni e compiti ai comuni proprio per velocizzare le procedure, non per rallentarle per come è avvenuto con il Commissario, per garantire una poltrona e il controllo dei fondi a un ex assessore. A questo punto dobbiamo operare per riportare le competenze e le funzioni nuovamente in capo ai comuni e chiedere al ministro dell’ambiente di costituire un task force per sostenere i Comuni per la realizzazione degli interventi.
Vi terremo aggiornati