Continuano gli incontri con gli agricoltori siciliani. Dopo l’incontro di venerdì a Camporeale con gli allevatori della Valle del Belice, ieri sera, con Francesco Mollame, Antonio Lombardo, Aldo Rodriquez, Sergio Tumbarello e il Meetup di Petrosino, abbiamo incontrato per la seconda volta i viticoltori marsalesi presso il Centro Polivalente di Petrosino.
Un comparto anch’esso in profonda crisi, diversi i temi trattati, quelli principali sono stati: il basso prezzo del prodotto finito, la difficile commercializzazione, l’ingresso di mosto proveniente dall’estero a prezzo letteralmente stracciato, la vendita incontrollata dei catastini, concorrenza sleale, zuccheraggio, lo stato infrastrutturale, ecc. Presenti all’incontro tutti i Presidenti delle maggiori cantine sociali del comprensorio, oltre i numerosi agricoltori che con i loro nutriti interventi hanno cercato di darci più informazioni possibili sullo stato di salute del settore vitivinicolo marsalese, con suggerimenti da portare nelle aule parlamentari o nei tavoli tecnico-politici. Bisogna puntare sulla qualità e non sulla quantità, studiare le esigenze dei mercati, puntare su brand di qualità, su linee di vini autoctoni, di qualità e/o biologici.
Bisogna puntare inoltre a patti o consorzi di rete fra le piccole cantine e tra le piccole e medie imprese, esigenza fra l’altro evidenziata anche da qualcuno che è intervenuto tra il pubblico. Cambiano le esigenze dei mercati e dei consumatori? l’agricoltura siciliana deve farsi trovare pronta. Molte le aziende siciliane che hanno colto l’esigenza di cambiamento e che ce la stanno facendo. Molte di queste sono aziende ‘agro-ecologiche’, o biologiche, o “Biodiversity Friend”, ecc.