Nebulizzazioni eseguite senza alcun preavviso, anche vicino agli ospedali e in zona demaniale dove sono andate distrutte piante rare. Una segnalazione e richiesta di chiarimenti, corredata da foto e video, presentata ad Anas, Assessorato regionale Agricoltura, Arpa e Asp di Enna, Messina e Catania.
Sostengo che il diserbo delle strade eseguito dalle ditte incaricate dall’Anas sembrerebbe non salvaguardare la salute dei cittadini, degli animali e delle piante. In seguito a numerose segnalazioni di cittadini e da alcuni articoli apprendo che l’attività di diserbo è avvenuta anche in zone residenziali, nelle vicinanze di ospedali (come il Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina o sulla SS 113), con modalità e quantitativi di sostanze, presumiamo assimilabili a diserbanti, nebulizzate anche in giornate ventose e senza alcun avviso ai cittadini e ai presidi sanitari. Questo problema si sta verificando in tutta la Sicilia, ma in particolare nelle province di Enna, Messina e Catania.
Mi risulta anche che a Messina siano andate distrutte delle piante selvatiche, orchidee, pioppo, agnocasto, piante rare che l’Ente gestore della laguna di Capo Peloro aveva piantato con la collaborazione dell’Università di Messina, diserbando anche all’interno delle area demaniali della ex azienda Foreste nella provincia di Messina, nella zona Zps (Zona di protezione speciale) e Zsc (Zona speciale di conservazione). Anche i giornali riportano notizie di analoga attività in provincia di Enna (SS 117, 117 bis, 121, 192, 561, 626, 560, 290, Autostrada A19) e Catania, nonché in altre zone dell’isola.
Ho chiesto chiarimenti dettagliati inviando una nota, insieme a foto e video che documentano l’accaduto, alla Direzione regionale dell’Anas e all’Arpa e alle Asp dei territori interessati, oltre che all’Assessorato regionale dell’Agricoltura, dello Sviluppo rurale e della pesca mediterranea, al Servizio Fito-sanitario Agricoltura e al Corpo forestale della Regione Siciliana. Nella missiva si chiede di interrompere ogni intervento e di sapere chi abbia conferito l’incarico per lo svolgimento dei lavori, i nomi delle ditte, le qualifiche, i nomi dei prodotti e se l’elenco se sia stato comunicato all’Asp, insieme al calendario delle applicazioni programmate, oltre alle modalità usate per informare la cittadinanza. Infine, se l’Anas abbia verificato l’operato delle imprese appaltatrici, e se si stia prendendo in considerazione l’ipotesi di sostituire il diserbo chimico con la manutenzione manuale.