I cittadini di Trapani non possono perdere due strutture che operavano una importante funzione sociale, centro per anziani e istituto geriatrico dove si potevano ricoverare gli anziani anche indigenti. La Regione si interessi del destino dei lavoratori. Con due interrogazioni ed una missiva ufficiale rivolte al Assessorato Regionale della Famiglia delle politiche sociali e del lavoro e al Dipartimento della famiglia, ho incalzato la Regione Siciliana a chiarire ufficialmente la posizione del governo regionale in merito alle due IPAB di Trapani recentemente chiuse, ovvero la Residence Marino e la Rosa Serraino Vulpitta.
Il 20 gennaio scorso l’Ipab Rosa Serraino Vulpitta ha chiuso i battenti creando un vero dramma, non solo per gli ospiti ma anche per i dipendenti. Le problematiche che hanno condotto alla chiusura dell’ente sarebbero dovute alle disfunzioni di carattere economico e gestionale, che hanno portato l’ente ad una situazione di collasso economico, con i lavoratori, che paradossalmente, pur non ricevendo lo stipendio, sono tenuti a garantire la loro presenza perché inquadrati come pubblici dipendenti. La regione dica chiaramente in che modo vorrà preservare la dignità dei lavoratori e se abbia valutato la possibilità di far rinascere la struttura in considerazione delle finalità socialmente utili che perseguiva. Per quanto concerne l’Ipab Residence Marino, ho appreso, che da diversi anni anche questo Ente si trova in una situazione finanziaria debitoria, nei confronti sia dei dipendenti che dei fornitori e dei professionisti. Una situazione che avrebbe costretto il commissario straordinario, ad applicare la procedura di estinzione dell’Ente. Complessivamente quindi il destino di undici persone è appeso a un filo. Si confida a quest punto in un intervento della Regione.
“Il governo e la sua maggioranza – aggiunge Angela Foti – stanno di fatto lasciando in agonia le strutture diffuse sul territorio, decretando la morte di un comparto. Non ci sono scuse per tutti i ritardi da parte di assessori e dell’assessorati e assessori alla famiglia alla salute e al bilancio, tantomeno per le commissioni di riferimento che nei fatti bloccano ogni genere di intervento risolutivo. Una sconfitta su tutti i fronti di cui il governo deve rispondere. Sono infatti centinaia i lavoratori che da mesi e mesi non ricevono stipendi pur lavorando , decine le strutture che stanno interrompendo l’attività istituzionale con altrettanti comuni assediati da decreti ingiuntivi e la scure delle estinzioni che porterebbero a loro carico debiti e dipendenti”. Da Roma il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Maurizio Santangelo sottolinea: “In una società dove si hanno sempre meno punti di riferimento, la chiusura delle Ipab significa non rendersi conto del reale ruolo sociale del servizio alla popolazione anziana e dei posti di lavoro che verrebbero cancellati. Davvero una cosa inaccettabile”.
Le consigliere del comune di Trapani hanno inviato una nota al sindaco, per chiedere se sia stata valutata la possibilità di stipulare una convenzione tra il Comune di Trapani e i dipendenti impiegati nelle due strutture per consentire l’impiego, anche part time, del personale da parte del Comune di Trapani. “L’amministrazione comunale – dichiara Francesca Trapani – lavori ad una soluzione che tuteli i dipendenti pubblici. Compia un atto di responsabilità. I lavoratori non possono essere abbandonati a sé stessi”.