Dichiarazione di Valentina Palmeri al termine della seduta dell’Ars sulla Finanziaria.
“La Finanziaria che non c’è. La legge detta finanziaria dovrebbe essere il motore per lo sviluppo e per la risoluzione di gravi problemi. Tutto questo non c’era nel testo pervenuto in Aula, più un atto ammnistrativo che una norma di ampio respiro. Ho cercato di inserire norme rilevanti, come quella per l’economia circolare, parzialmente accolta e approvata nel testo della finanziaria, – per permettere di intercettare le risorse messe a disposizione dalla UE tramite il Regolamento Next Generation Eu – così come quella a favore della fondazione Orestiadi di Gibellina, il cui capitolo era stato notevolmente ridotto.
Avevo anche presentato norme per il contrasto alla desertificazione e la rigenerazione dei suoli
e norme per superare le infrazioni sulla depurazione che tante risorse tolgono ai Siciliani oltre a causare danno per il turismo, norme che inseriva tra le riserve del fondo autonomie locali una premialità a favore dei comuni virtuosi,
Ho affrontato il tema del precariato storico, con la consapevolezza di dovere risolvere una questione che togli dignità e certezza da troppi anni ad alcune categorie di precari tenuti ostaggio da una politica cinica, ma allo stesso tempo senza intaccare il diritto dei tanti giovani che vogliono anch’essi avere una chance di potere entrare nella pubblica Amministrazione. A tal fine per la risoluzione della questione degli Asu, avevo presentato tre emendamenti per favorire i lavoratori tramite il riconoscimento dei fondi per l’integrazione e favorendo la fuoriuscita. Uguali emendamenti con lo stesso spirito a favori del personale precario dei Consorzi di bonifica, che non hanno trovato, invece, l’accoglimento del governo, salvo approvare successivamente i miei ordini del giorno sui temi esposti.
Sono intervenuta, dopo gli incendi scoppiati la scorsa settimana nel trapanese, per denunciare ancora una volta l’incapacità del governo di attuare un sistema di previsione e prevenzione.
L impossibilità di procedere nel votare il testo così come pervenuto in Aula ha convinto lo stesso Governo che era necessario riscrivere questa finanziaria con un maxi emendamento, e quí si è consumato l’ultimo gravissimo fatto politico, con accordi che hanno portato a tre maxi emendamenti, che hanno umiliato i singoli
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deputati, già umiliati dall’anomalo percorso di questa finanziaria. Tutto ciò non potrà che portare a serie riflessioni per il futuro. Se si pensa che accogliere un mio emendamento come l’economia circolare, ancorchè importante, possa ribaltare il giudizio negativo o riconoscere un contentino al Comune di Vattalleapesca o qualche soldo alla Società Anonima X, possa essere sbandierato come atto per salvare questa terrà si sbaglia di molto.
Tirando le somme le troppe carenze ancora presenti e le norme che non garantiscono in maniera indistinta i diritti dei siciliani mi hanno pertanto portata a votare contro.”