Abbiamo chiesto all’assessore lumi sulla situazione attuale delle misure ‘Biologico’ e ‘compensative’, sugli scenari futuri e sulla posizione politica del suo assessorato su queste misure, visto il suo ultimo comunicato stampa e l’annuncio di una presunta mancanza di copertura economica per ulteriori bandi sul biologico.
La risposta dell’assessore è stata che nel 2013 avevamo, come PSR assegnato alla Regione siciliana, circa 415 milioni, e che, purtroppo, chi li ha preceduti, anziché spalmare in maniera corretta fino al 2020 queste risorse, fra trascinamenti e scorrimenti di graduatoria, annualità 2013 e 2017 compresa, li avrebbe spesi tutti (programmazione precedente e biologico). Di conseguenza nel 2018 non è stato fatto alcun bando.
Ma questa risposta non può soddisfare considerando che queste misure dovrebbero essere una priorità in Sicilia, anche riconoscendo i nostri problemi oggettivi. Infatti, come ha detto l’assessore, nonostante siamo la regione più biologica d’Italia come superficie, spesso il contributo non corrisponde ad una conseguente trasformazione e commercializzazione in biologico. Quindi questa misura non produce ricchezza ma rischia di rimanere una forma di assistenzialismo. Queste motivazioni non possono fermare un percorso di conversione dell’agricoltura siciliana verso un modello più sostenibile e, soprattutto, più remunerativo per le aziende agricole che producono cibo di qualità.
Alla richiesta, quindi, di maggiori delucidazioni, abbiamo preso atto del fatto che le intenzioni dell’assessore si orienterebbero sulla valutazione di altre strade per spendere dai 100, e più difficilmente 200, milioni per nuovi bandi bio e compensative, attingendo dai risparmi delle misure e da quello che ancora rimane da spendere da alcune misure, ma per questi nuovi bandi sembra che si dovrebbero fare scelte ben precise che potrebbero ridurre il numero di aziende beneficiarie. Queste sono alcune delle ipotesi di cui si sta discutendo al momento all’interno dell’assessorato, ipotesi che l’assessore ha assicurato che deciderà insieme alla commissione di competenza.
Altri temi di cui si è discusso: forse si farà una nuova misura 4.1, ci auguriamo con un massimale enormemente più basso (da 300 a 500 mila), per rappresentare al meglio l’esigenza preminente dell’agricoltura siciliana, posizione condivisa dall’assessore.
Si sta meditando, inoltre, di fare un po’ di scorrimento sulla misura 6.1.
Fondi extra PSR: potrebbero essere girati in agricoltura , tipo fondi del patto per il sud. E’ una procedura possibile che ha chiesto di poter fare.
Strade rurali: circa 30 milioni si vogliono destinare per le strade rurali.
Sui pagamenti arretrati del biologico: si sta continuando a lavorare su tutte le pratiche e le anomalie riscontrate; è assolutamente fondamentale non lasciare indietro nessuna delle imprese, molte delle quali si sono indebitate pesantemente per aderire a queste misure.
Abbiamo chiesto lumi sul bando OCM vino: nessuna proroga sarà accordata sui bandi, se non per vizi procedurali o di forma specifici per non ritardare o bloccare pagamenti.
Sulla nostra ultima battaglia M5S per lo stop al glifosato in Sicilia, abbiamo chiesto all’assessore la sua posizione, la sua risposta, testualmente, “condivide il fatto che la Sicilia può e deve avere questo tipo di ambizione ma attraverso un processo di condivisione e accompagnamento graduale del mondo agricolo verso questo obiettivo”. Abbiamo comunicato che stiamo lavorando all’avvio di una sottocommissione congiunta che si pone come obiettivi proprio lo stop al glifosato e il biologico totale in Sicilia entro una certa data, è chiaro che a questi risultati non si può che arrivare attraverso un percorso graduale ma attivo che da un lato vedrebbe una formazione e una consulenza da offrire al mondo agricolo, dall’altro vedrebbe un mondo agricolo impegnato a produrre qualità piuttosto che quantità, attraverso anche un sistema di fiscalità di vantaggio che stiamo studiando con degli esperti.
In generale continueremo a vigilare sulle scelte e sull’azione dell’assessorato agricoltura, e sempre dalla parte delle piccole, piccolissime e medie imprese siciliane.