Nelle giornata di oggi è stato firmato l’atto costitutivo del biodistretto della provincia di Trapani “Terre degli Elimi” che ha visto come capofila dell‘niziativa l’amministrazione di Petrosino. Sono intervenuti alla firma i Comuni della provincia di Trapani e aziende del settore bio. Esprimo soddisfazione e mi complimento con il sindaco di Petrosino e con il vicepresidente dell’AIAB, Filippo Salerno, per aver avviato con dedizione questo importante percorso per uno sviluppo economico sostenibile del nostro territorio a cui hanno aderito tutti i comuni della nostra provincia.
In una Regione come la nostra la creazione dei biodistretti rappresenta un sistema e un’opportunità molto importante per valorizzare la nostra economia e le nostre tradizioni locali. Tutto ciò è possibile realizzarlo nella nostra regione che è naturalmente vocata al biologico, la più ricca di biodiversità in Europa e tra le più ricche in Italia per estensione aziendale e numero di aziende biologiche ma con una serie di problemi legati alla mancata sinergia tra le imprese, alla mancata chiusura delle filiere produttive e trasformazione dei prodotti.
Il biodistretto è il veicolo per soddisfare sia le esigenze dei produttori, con la ricerca di mercati locali, con l’attivazione di servizi integrati territoriali, con il riconoscimento del ruolo del bio-agricoltore, sia quelle dei consumatori, con la sicurezza alimentare, la conoscenza dei luoghi di produzione del cibo e la ricerca di prezzi equi con il coinvolgimento della istituzioni pubbliche. Il biodistretto diventa l’applicazione pratica di quella economia circolare che valorizza e mette in rete i fornitori dei servizi agricoli (prodotti, fruizione del territorio) ed i consumatori contribuendo ad un nuovo benessere sociale ed economico delle nostre comunità.
Nel Bio-distretto, la valorizzazione dei prodotti biologici si coniuga indissolubilmente con la promozione del territorio e delle sue peculiarità, per raggiungere un pieno sviluppo delle potenzialità economiche, sociali e culturali.
Per raggiungere questo scopo si incentivano, partendo dalla messa in rete delle aziende biologiche del territorio con enti, produttori, agricoltori, istituzioni e consumatori finali, anche le produzioni a filiera corta, la creazione di GAS (gruppi di acquisto solidali) o GAC (gruppi di acquisto collettivi) e le mense pubbliche biologiche. Questo porta ad una maggiore accessibilità ai prodotti biologici ai consumatori e ad una conversione e valorizzazione turistica ed ecologica dei territori rurali.