Recuperare e rigenerare il più possibile i materiali e ridurre al minimo i rifiuti non differenziabili, attuando in anticipo le direttive europee, renderebbe superflui gli inceneritori.
Non solo riciclare i rifiuti, ma anche recuperare il più possibile gli scarti della raccolta differenziata e farli diventare nuovi prodotti, per attivare un sistema di economia circolare: è il senso del disegno di legge che presenterò prossimamente.
Il residuo non riciclabile possiamo incenerirlo oppure trasformarlo in altri prodotti e di fatto è una scelta politica, perché l’incenerimento non è il trattamento finale, è sostitutivo del metodo spinto del recupero. Il residuo non riciclabile dei rifiuti, che le proiezioni anche di autorevoli tecnici regionali non danno mai al di sotto del 20%, potrebbe scendere tra il 10 e il 20%, cosa che renderebbe del tutto superfluo prevedere oggi la costruzione di inceneritori in Sicilia.
È ora di fare un balzo avanti per il Sud iniziando dalla Sicilia. Sfruttando le prerogative dello statuto, proponiamo gli strumenti per iniziare la rivoluzione dell’economia circolare. L’obiettivo è incentivare la riduzione della produzione dei rifiuti e il riuso. Nel disegno di legge che sto predisponendo, prevediamo diverse novità: dalla borsa delle materie prime seconde alla cessione in comodato d’uso dei capannoni abbandonati per chi voglia fare nuove attività a partire dalla materia recuperata. La Sicilia potrebbe fare da pioniere in questo importante settore.