L’educazione alimentare in età scolastica rappresenta lo strumento essenziale per la prevenzione e la cura di malattie e contribuisce al mantenimento di uno stato di salute ottimale
Offre moltissimi spunti di crescita personale e culturale ma soprattutto umana, e diviene determinante per la formazione della personalità nelle sue diverse dimensioni (fisica, affettiva, sociale, morale, intellettuale, spirituale ed estetica).
I progetti sull’educazione alimentare promossi da Slow Food, un’associazione internazionale non profit impegnata a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente e ecosistemi, si realizzano in sinergia con le scuole e le istituzionali locali, e riguardano soprattutto gli orti scolastici e le mense scolastiche.
L’orto scolastico è il primo fondamentale passo per far osservare e far capire ai bambini da dove arrivano gli ortaggi che trovano nei loro piatti e come crescono. È facile capire che un progetto di educazione alimentare ha più possibilità di riuscire se è legato a un progetto di orto: quando i bambini sono in grado di riconoscere che cosa hanno nei loro piatti e si sentono emotivamente legati alle verdure che coltivano, sono molto più propensi a mangiare il loro pasto.
L’orto didattico è un laboratorio che impegna i bambini con continuità tutto l’anno, per affrontare i temi della biodiversità, dell’alimentazione consapevole e del rispetto per la terra. Declinato per ogni età, dai 3 ai 15 anni, il lavoro nell’orto, oltre a svolgere una funzione didattica, educa i bambini alla lentezza, al rispetto dell’ambiente e degli altri esseri viventi e permette loro di sperimentare e di partecipare attivamente alla realizzazione e alla cura di uno spazio condiviso.
Sempre più insegnanti e dirigenti scolastici scelgono di realizzare l’orto nella propria scuola con il supporto di associazioni specializzate, convinte che questo sia uno strumento utile al raggiungimento di diverse competenze e capace di veicolare molte discipline tra cui geografia (provenienza delle piante), storia (tradizione ed evoluzione della vita contadina), scienze (la vita vegetale e animale), matematica (organizzazione e riflessione sugli spazi e dei tempi di semina), educazione fisica. Alcuni esempi di progetti di orti didattici sono stati realizzati con Slow Food in Sicilia, e hanno coinvolto gli studenti di alcune scuole dei comuni di Lentini e Niscemi.
Riferimenti normativi – L.R. 1 luglio 2015 – n. 18 “Gli orti di Lombardia. Disposizioni in materia di orti didattici, sociali periurbani, urbani e collettivi”. Regione Lombardia – promuove la realizzazione di orti didattici, sociali periurbani, urbani e collettivi per diffondere la cultura del verde e dell’agricoltura, sensibilizzare le famiglie e gli studenti sull’importanza di un’alimentazione sana ed equilibrata, divulgare tecniche di agricoltura sostenibile, riqualificare aree abbandonate, favorire l’aggregazione sociale, nonché lo sviluppo di piccole autosufficienze alimentari per le famiglie
– D.D.L. alla Camera dei Deputati: “Stop al junk food “: Lo scopo è introdurre l’obbligo per gli esercenti dei distributori automatici di rifornire le «macchinette» a scuola di alimenti sani, freschi, naturali, evitando «alimenti e bevande contenenti un elevato apporto di acidi grassi saturi, acridi grassi trans, zuccheri semplici aggiunti, sodio, nitriti e nitrati utilizzati come additivi, dolcificanti, teina, caffeina, taurina». Educazione alimentare a scuola, dove è più facile ingurgitare calorie «cattive» comprando con pochi spiccioli al distributore una merendina durante una pausa tra le lezioni.